14 gennaio 2017, nasce il Comitato Promotore per l’Educazione in Natura

Il 14 gennaio 2017 a Novara si è costituito il Comitato Promotore per l’Educazione in Natura, con lo scopo di promuovere l’outdoor education, le iniziative di “scuole all’aperto” e gli “asili nel bosco”. A carattere nazionale, il comitato riunisce educatori, genitori, cooperative e associazioni.

All’incontro sono intervenuti Fabrizio Bertolino e Massimo Valenti dell’Università di Aosta, con la presentazione dei primi dati relativi alle realtà che si occupano di educazione in natura. Ha facilitato l’incontro il progettista sociale Francesco Bernabei.

14 gennaio, Novara. Da tutta Italia rappresentanti di associazioni, scuole dell’infanzia, scuole primarie, educatori e cittadini si sono riuniti per dar vita al “Comitato Promotore per l’Educazione in Natura”, una rete nazionale per tutti coloro i quali credono nel legame imprescindibile tra bambini e ambiente naturale.

Il Comitato nasce dal bisogno di dar voce a quei progetti educativi, ricreativi o culturali diffusi nel territorio, che già da alcuni anni sono agenti di un cambiamento socio culturale verso un ritrovato senso del contatto con la natura. Si tratta di tutte quelle esperienze di educazione dei bambini, sia di età prescolare che scolare, che si realizzano in contesti naturali, siano essi boschi, prati o parchi cittadini. 

“Suddivisi in 12 Regioni, sono oltre 300 i bambini fra 0 e 6 anni che quotidianamente, estate e inverno, con ogni condizione atmosferica, vengono accompagnati nella crescita grazie alla possibilità di vivere esperienze dirette e destrutturate in natura.” spiega Fabrizio Bertolino, ricercatore in pedagogia generale dell’Università della Valle d’Aosta, presente all’incontro del Comitato.

Seguire gli interessi dei bambini, lasciarli liberi di determinare autonomamente le attività, consentire loro di utilizzare utensili o di vivere piccole avventure, favorire l’auto-apprendimento e la scoperta continua del mondo che li circonda: questi gli elementi della pedagogia della natura, dall’inglese “outdoor education”. Ma non solo: si tratta anche di educazione ambientale (environmental education), perché stando all’aperto i piccoli vengono sensibilizzati alla tutela delle risorse naturali in un ottica di sviluppo sostenibile. 

Nel nostro Paese ci sono stati e sono tutt’ora in svolgimento progetti per l’infanzia che si rifanno, direttamente o indirettamente, alla pedagogia della natura e che prendono il nome di “asili nel bosco”, “scuole all’aperto”, “agrinidi” e “agriasili”. 

Il Comitato Promotore per l’Educazione in Natura sarà lo strumento operativo per rappresentare correttamente tutte le attività aderenti e per elaborare una strategia comune di promozione culturale e sociale allargata al Paese e alle sue istituzioni. Riportare i bambini in natura, oltre che un indiscutibile beneficio per i piccoli, rappresenta un potenziale motore di sviluppo per le aree rurali; è inoltre un elemento di innovazione per l’animazione sociale e per la progettazione dei servizi all’infanzia.

Le 35 realtà firmatarie del Comitato Promotore per l’Educazione in Natura, che si incontreranno nuovamente a maggio, hanno già individuato alcune aree di lavoro per il piano di sviluppo triennale, che comprende eventi, attività di sensibilizzazione, convegni e incontri per famiglie in natura.